In cima alla collina di Rosazzo in Friuli Colli Orientali si trovano i 12 ettari di vigneti a coltivazione biodinamica di Serena Palazzolo. Il suolo qui, conosciuto localmente come Ponca, è uno scisto ricco di calcare pieno di depositi di antichi oceani. Questi vitigni di Schioppettino, di età compresa tra i 17 ei 60 anni, sono coltivati ​​su meno di un ettaro. Il vino matura in barriques neutre da 228 L per 18 mesi. Di medio corpo, tannini decisi, aromi pepati e profumati e fresca acidità fanno di questo vino un abbinamento ideale per selvaggina e carni alla griglia.

Poco più di quindici ettari, condotti in regime biologico, senza uso di concimi chimici né di diserbanti, e senza ricorrere a trattamenti sistemici né a insetticidi. L’azienda Ronco del Gnemiz, nata oltre trent’anni fa da una passione condivisa tra Serena Palazzolo e Christian Patat, ha impostato il proprio lavoro nel pieno rispetto di ambiente ed ecosistema. Siamo a San Giovanni al Natisone, in provincia di Udine, nei Colli Orientali del Friuli, in cui le uve di friulano, sauvignon e chardonnay, e poi anche di merlot, cabernet e schioppettino, sono impiegate per ottenere una produzione limitata ma di alto livello qualitativo. Poco più di 30mila bottiglie all’anno, che nascono da una vinificazione rispettosa delle caratteristiche naturali del frutto: pressature soffici, fermentazioni in barrique, nessuna malolattica e decantazioni a freddo per i bianchi, mentre per i rossi macerazioni sulle bucce in acciaio, e lunga permanenza in legno. Nascono in questa maniera etichette che non seguono né mode né tendenze, ma esprimono la vera essenza delle terre friulane. Bianchi dal carattere classico, eleganti e piacevoli, e rossi austeri e da lungo invecchiamento. Vini, quelli che vanno sotto il nome di “Ronco del Gnemiz”, specchio fedele del proprio territorio, veraci e autentici, espressione sincera dei migliori Colli Orientali del Friuli.