Nel cuore della città di Reims, Madame Pommery ha aperto Domaine Pommery a luglio con la visione di creare un nuovo stile di champagne. Il progetto ebbe inizio con la vedova che trasformò i cunicoli romani nei terreni gessosi di Reims in cantine di invecchiamento. Colpisce l’architettura di ispirazione inglese della Tenuta, adornata da ornamenti, torri, merli e dall’inconfondibile intonaco grigio-blu. Sia nella tenuta stessa che nei dintorni di Reims, piantò numerosi vigneti, sapendo che sarebbero stati decisivi per la qualità dei suoi vini. Con la presentazione del primo champagne vinificato secco nel 1874, Madame Pommery rivoluzionò il mondo dello champagne. Oggi Brut è un nome familiare quando si tratta di scegliere lo champagne giusto.

La qualità è stata la massima priorità di Pommery sin dalla sua fondazione. La sostenibilità e la coltivazione naturale svolgono un ruolo importante nell’area protetta AOC dello Champagne. Dal 2014, la casa Pommery è certificata con i marchi ambientali “Viticoltura sostenibile in Champagne” e “Alto valore ambientale”. Di cui siamo molto orgogliosi. Il direttore ad interim della cantina, Clément Pierlot, conosce il suo lavoro. Lui controlla il blend, cioè la composizione dei vitigni e dei siti. Seleziona il meglio dei diversi vini base vinificati separatamente, tenendo conto del loro aroma e dell’annata, per creare i blend. La prima fermentazione avviene nelle buie cantine di gesso, seguita dalla fermentazione alcolica ogni anno intorno al 15 ottobre. Il fatto che le cantine si trovino a circa 30 metri sotto la superficie terrestre garantisce una temperatura costante durante tutto l’anno. È solo durante la seconda fermentazione in bottiglia con l’aggiunta di lieviti che lo champagne acquisisce il suo caratteristico acido carbonico. Il lievito viene tolto dalla bottiglia al termine di un processo complesso.