Brunello di Montalcino DOCG Podere Brizio – Dievole
Brunello di Montalcino DOCG Podere Brizio – Dievole
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- Descrizione
Questo Brunello di Montalcino è stato ottenuto dalle uve dei nostri vigneti del sud. Crescono a sud ovest di Montalcino ad un’altitudine di 300-350 m slm verso il mare e la Maremma. Ecco la zona più calda di Montalcino. Il terreno è costituito da arenaria e marna rocciosa, che conferisce ai vini mineralità e buona struttura.
Vista: rosso rubino; Naso: aromi intensi, complessi, floreali, fruttati, tostati; Palato: asciutto, alcoli caldo, fresco, ricco di tannini, equilibrato, nobile
Il Brunello di Montalcino è intenso ed elegante. Viene vinificato in modo tradizionale. Dopo due settimane di fermentazione naturale e spontanea, il vino viene trasferito in grandi botti di rovere francese, dove matura per 38 mesi. Affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi. Il colore è rosso rubino con riflessi granati. Al naso è ricco e intenso, con note di frutta rossa matura e intriganti note di erbe aromatiche. Al palato risulta equilibrato con un’ottima acidità che dona vitalità e freschezza a questo vino molto elegante e complesso. Note di spezie, come il pepe nero, accompagnano il finale. Ottimo tannino morbido, che caratterizza il corpo stesso del vino.
Dievole è un angolo di Toscana noto da sempre per essere un piccolo paradiso terrestre. Qui il dialogo tra natura e uomo non si è mai interrotto e il motivo lo spiega il nome stesso: la radice del nome Dievole, infatti, si può far risalire al significato di “Dio vuole”.
Il nome Dievole appare per la prima volta ufficialmente nel XI secolo e precisamente il 10 maggio del 1090. In quegli anni l’islandese Leif Erikson scopre il Nord America, i cinesi scoprono la polvere da sparo, Bologna apre la prima università del mondo, Roma è invasa dai Normanni e Papa Urbano II conquista Gerusalemme. Quel giorno, si legge nel contratto del notaro Bellundo, vennero pagati due capponi, tre pani e sei ‘denari lucchesi’ di buon argento per l’affitto annuale di una vigna nella valle divina, a Dievole, appunto.
Otto secoli e innumerevoli generazioni dopo, un altro contratto racconta di Dievole. Questa volta è un dono di nozze. Il Conte Giulio Terrosi-Vagnoli regala la Tenuta, costata ben 361.632 Lire, alla sua futura sposa Ildegonda Camaiori che sarà l’ultima nobildonna di Dievole. A lei si deve un prezioso documento che è giunto intatto fino a noi: il Quaderno dei Saldi di Dievole, contenente tutti i nomi delle famiglie contadine di allora e quello del podere loro affidato. Nomi dietro ai quali si legge la passione della gente chiantigiana per la propria terra. Molti discendenti di quelle famiglie sono ancora qui.
- Informazioni Tecniche
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