Ripasso DOC Valpolicella

Lontano dalle mode, mai ruffiano, onesto ed espressivo di quella che è la migliore Valpolicella, il Ripasso “Ripa della Volta” prodotto dalla cantina Ottella è un vino che, come da tradizione, nasce dalle stesse uve autoctone con le quali si produce l’Amarone. Lasciato riposare per due anni tra barrique e grandi botti di rovere di Slavonia, è un Ripasso dal carattere disponibile e gentile, ma allo stesso tempo dall’indole ben delineata e mai remissiva. Con il pollame nobile o con i formaggi saporiti è un rosso sempre gradevole, che si lascia apprezzare in tutte le sue più piccole sfumature. È un Ripasso ottimo!

Rosso rubino il colore, intenso e profondo alla vista. All’olfattiva si apre lasciando percepire netti sentori di frutta rossa e nera, poi arricchiti da gradevoli sfumature speziate e da ricordi di erbe aromatiche e di sottobosco. Il palato è fine nella trama tannica, morbido e scorrevole, poi di buon corpo allo stesso tempo. Buona anche la persistenza.

 

“Unica produttrice veronese del Lugana”: è così che veniva definita, sul finire del XIX secolo, la cantina Ottella, oggi realtà vitivinicola tra le più rinomate della zona meridionale del Lago di Garda. Siamo con esattezza a Peschiera del Garda, in provincia di Verona, per l’appunto in località Ottella: è qui che Lodovico Montresor, insieme con i figli Francesco e Michele, ha portato avanti una scommessa che nel tempo è stata pienamente vinta. Puntando sul vitigno del trebbiano di Lugana, localmente chiamato “turbiana”, la sfida che padre e figli si sono accollati è stata quella di produrre vini concettualmente moderni, nel pieno rispetto delle caratteristiche peculiari di territorio e varietale. In vigna, su suoli di chiara origine glaciale, costituiti da strati di sedimenti prevalentemente argillosi e calcarei, le piante sono allevate con cure maniacali, sfruttando un microclima costantemente ventilato, utile a far sì che vengano raccolte uve pregiate, schiette e sane. Nei quaranta ettari vitati di proprietà aziendale, la parte del leone la fa ovviamente il lugana, affiancato però anche da altre varietà vitate come chardonnay, incrocio manzoni, sauvignon blanc e garganega, e poi ancora corvina, corvinone, rondinella e molinara, queste ultime utilizzate per la produzione dei classici vini della Valpolicella. In cantina, ritroviamo la stessa filosofia adottata tra i filari, per cui l’obbiettivo perseguito è quello di lavorare i grappoli esaltando e valorizzando tutto ciò che la natura ha creato. Valore etico e valore estetico, per una ricetta con pochi ingredienti, in cui il semplice diventa sinonimo di qualità. Quindi si parte dal Lugana, per poi passare al Lugana “Le Creete” e al Riserva “Molceo”, e ancora al “Vigne Nuove” e al “Gemei”, fino ad arrivare al Ripasso della Valpolicella, all’Amarone della Valpolicella e ai distillati: etichette, quelle che rimandano al nome “Ottella”, eleganti e piacevoli, minerali e raffinate, intriganti e mai scontate, frutto del più profondo amore per le proprie vigne e per il proprio lavoro.

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